Come mai ci piace fare svariate foto nei musei? La spiegazione

Adoriamo fare foto all’interno dei musei e continuiamo a farlo sebbene gli esperti d’arte pensino che questa abitudine svaluti l’esperienza.

Foto
Foto – Ifatti.eu

Ormai è permesso utilizzare lo smartphone e la fotocamera praticamente ovunque per immortalare le opere d’arte e collezionare immagini della giornata ma psicologicamente parlando, perché ci piace così tanto scattare foto?

L’abitudine di scattare foto all’interno dei musei

Fare foto all’interno dei musei è permesso da tempo e quasi in tutte le strutture del mondo. Di recente anche il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofìa di Madrid ha tolto il divieto di fotografare la celebre “Guernica” di Picasso. Il celebre quadro raffigura il bombardamento tedesco e italiano sulla città nel 1937 durante la guerra civile spagnola e fino a una settimana fa i visitatori non potevano fare foto. Invece ora si può e un portavoce del museo ha motivato la decisione dicendo che è stata presa per coinvolgere il pubblico all’opera e consentire ciò che da tempo si può fare negli altri musei.

Questa notizia ha portato a una riflessione più ampia sul fatto se sia giusto o meno scattare foto nei musei. Alcune istituzioni ancora le vietano mentre negli ultimi anni sempre più musei le consentono, anche se rigorosamente senza il flash per non danneggiare i pigmenti dei delicati dipinti.

Scattare foto
Scattare foto – Ifatti.eu

Nina Simon, esperta di musei, ha spiegato che prima della diffusione dei moderni smartphone e dei social, i musei vietavano le foto per la paura che se le persone avessero potuto vedere le opere online, ci sarebbe stato un calo dei visitatori. Non è stato così e oggi diversi musei espongono le foto nei propri siti e mettono a disposizione in alcuni casi interi tour virtuali senza che in numero dei visitatori diminuisca.

I divieto è rimasto principalmente nelle gallerie private e nelle mostre temporanee per motivi inerenti il copyright, oppure per motivi di sicurezza.

Perché amiamo scattare foto nei musei?

Gli esperti sostengono che con l’avvento dei social, l’azione di scattare selfie davanti alle opere d’arte è diventata una cosa che attira like e mostra che si è stati in quel posto. Le persone sono disposte a fare lunghissime file per vedere la Gioconda al Louvre solo per pochi secondi, il tempo di uno scatto.

Questo comportamento secondo alcuni, svaluta l’esperienza intellettuale ed emotiva e porta progressivamente a un fenomeno conosciuto come “la morte dei musei”. Più volte nel tempo questa usanza è stata definita “violenza distruttiva”.

Ragazza visita museo
Ragazza visita museo – Ifatti.eu

È evidente però che mentre questo comportamento può disturbare alcuni, per altri è una delle principali motivazioni per cui scelgono la visita piuttosto che altre esperienze. Fra l’altro non tutti sono contrari, alcuni esperti dicono che ognuno a modo proprio ha il diritto di interagire con le opere e fra l’altro sostengono che non sia fatto solo per i social, infatti molte immagini non vengono nemmeno postate.

Secondo un recente studio dell’Università di Yale, scattare foto nei musei amplifica il coinvolgimento, specialmente i selfie insieme a particolari dettagli dell’opera, i quali creano una sorta di legame personale e profondo.

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